Brodetto ottobrino, consommé di carotine

Brodetto ottobrino, consommé di carotine è senza dubbio un titolo insolito per un memoriale sulla detenzione in un campo di concentramento tedesco per prigionieri militari italiani, durante l’ultimo conflitto mondiale.

L’autore, il ventitreenne Mario Bianchini, tenente romano della Guardia alla Frontiera, poco dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, è fatto prigioniero col suo plotone e gli altri uomini del presidio, compresi i superiori. Nell’assenza completa di direttive, ordini e disposizioni da Roma, ecc., non sanno come comportarsi e sono tutti catturati, senza colpo ferire, dalle truppe tedesche, che s’appropriarono anche di tutto il materiale bellico e alimentare, e sono trasportati nei campi di concentramento –lui finirà in Polonia-.

Qui giunti, comincia da sùbito la propaganda perché tradissero il giuramento fatto allo Stato Italiano ed entrassero a far parte delle truppe germaniche o della Repubblica Sociale Italiana di Mussolini, Stato fantoccio voluto dalla Germania per il governo delle regioni italiano in mano tedesca Come convincerli?

Facile, facendo leva sulla fame che già li attanagliava e, allora, se venite da noi, si mangia quello che si vuole, si beve in abbondanza, c’è tutto il tabacco che si desidera. La reazione fu negativa, nonostante anche l‘oratoria forbita d’un italiano rubizzo e satollo con una divisa impeccabile, già passato dall’altra parte.

Quasi nessuno di loro accettò il trasferimento.

La mattina dopo i comandanti del campo tirarono fuori tutta la loro teutonica ironia, facendo trovare ai prigionieri, in modo che capissero la differenza, questo cartello col … menu della giornata: Ore 12 – Brodetto ottobrino – Ore 17 – Consommé di carotine.

Due brodaglie d’acqua calda con un po’ d’indefinibile verdura.